Viene dall’inglese e letteralmente significa “imballaggio veloce”. Nasce nei paesi anglosassoni e, in pratica, si tratta di starsene il più possibile a contatto con la natura, portandosi dietro tutto il necessario impacchettato in borse e zaini ed evitando alberghi e ristoranti intraprendere un percorso. Qualcuno evidentemente poi si è chiesto “ma se lo posso fare in bicicletta, perché non posso farlo a piedi?”
Non è escursionismo. Si tratta di viaggiare, possibilmente, leggeri e veloci. E’ sicuramente più faticoso della bicicletta e le distanze percorse sono sicuramente inferiori a quelle che si potrebbero coprire su 2 ruote, ma la soddisfazione e il contatto più vero e autentico possibile con la natura ripagano qualsiasi sforzo; abbiamo a disposizione un parco giochi infinito che parte dalla porta di casa nostra (o quasi), sfruttiamolo!
Prima regola di ogni viaggio è la pianificazione. Non basta una carta dei sentieri da dividere in tappe, occorre pianificare con attenzione a seconda dei punti acqua che troveremo o le zone dove ci sarà possibile dormire senza incorrere in multe. Potremo optare tra due possibilità: il fast packing duro e puro, quello in cui portiamo con noi anche la tenda (minuscola) e l’occorrente per mangiare o il fast packing più leggero, quello in cui useremo i rifugi come basi di appoggio, lasciando a casa fornelletti e le moderne razioni K.
Ma quanto lontano vogliamo andare? Dipende dalle nostre aspirazioni, voglie, dal nostro stato fisico. Diciamo che per una gita su più giorni si considera una media tra i 15 e i 20 km al giorno. Sembrano pochi, ma con 12 chili sulle spalle e la fatica che si accumula alla fine li sentirete tutti. In modalità fast packing si possono quasi raddoppiare. Meno peso, più velocità, alternando magari tratti di corsetta a tratti di camminata, sempre ricordandosi che, alla fine e per quanto astruso possa sembrare, siamo lì per divertirsi e godersi un viaggio. Magari da fare in compagnia: farlo con degli amici è sicuramente meglio, sia perché permette un trasporto ottimale del materiale, sia perché in caso di problemi avere qualcuno con sé è sempre comodo. Ricordatevi di avvertire a casa dei vostri spostamenti e di stabilire dei check point, visto che non sempre in montagna c’è campo per tranquillizzare i parenti sul nostro stato di salute!
Ma quindi, quale è la differenza con l’escursionismo? Il peso del materiale e le distanze coperte, quindi tutto parte dallo zaino! L’attrezzatura, per non snaturare il fast packing, deve essere ridotta all’osso, cercando un ideale di essenzialità che non siamo più abituati a perseguire. Lo zaino sarà intorno ai 20 litri (ricordatevi il principio: più è grande più roba ci metto..) e rispetto agli zaini da escursionismo non avrà la classica conformazione di spallacci e schienale per aumentarne il comfort. Vogliamo andare lontano!
Camp Raid Vest 20
Zaino polivalente escursionismo – alpinismo, molto compatto e stabile durante la corsa, è dotato di diverse tasche sugli spallacci utili per trasportare telefono o barrette; ha un portaborraccia in cui entra un contenitore da 750 ml, oltre che tasche in tessuto elastico estremamente capienti sul retro. Internamente, presenta una tasca per il camelbag oltre che una grande tasca con zip. Peso: 500 grammi circa
Ferrino Radical 30
Zaino di derivazione alpinistica realizzato in un tessuto particolare, estremamente resistente ma al tempo stesso leggero (390 grammi!) ha degli spallacci leggermente imbottiti e all’interno la consueta tasca per il camelbag.
Ferrino Desert Kat
Questo zaino invece nasce specificatamente per la corsa, desertica per la precisione. 20 litri di capacità, tasca inferiore separata ad accesso laterale, 2 portaborraccia sugli spallacci, è uno zaino perfetto per le lunghe distanze, appositamente studiato da chi (e per chi) lo utilizza, continuativamente, per giorni. Il peso estremamente contenuto ne fa il compagno ideale per il fast packing!